Dopo anni di fiato corto, le imprese del Fvg nel 2015 sono tornate a respirare. Nonostante il calo tendenziale di 741 unità registrato al 31 dicembre, le aziende impegnate nei vari comparti hanno archiviato l’anno con una sfilza di più.
Segni di una ripresa a lungo attesa che in quest’inizio del 2016 pare, però, destinata a rallentare per effetto di dinamiche internazionali legate all’andamento dell’economia globale, ai rischi generati dalla frenata della Cina e ancora al calo del prezzo del petrolio.
Il punto sulla situazione è stato fatto ieri dai vertici di Unioncamere Fvg in occasione della consueta trimestrale, la IV e ultima del 2015, accompagnata alle previsioni per l’anno appena iniziato. Com’è da qualche tempo costume delle Camere regionali, la presentazione dell’indagine congiunturale è stata ospitata all’interno di una realtà produttiva, l’Auta Marocchi spa di Trieste, 1.000 dipendenti, 700 camion, 140 milioni di fatturato.
Una delle punte di diamante del comparto dei trasporti che in regione è tra quelli più colpiti dalla crisi. Lo confermano i dati che al 31 dicembre 2015 certificano un calo delle imprese di trasporti pari al 2,6% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Fanno peggio solo agricoltura, silvicoltura e pesca (-2,58%) seguite dalla manifattura (-1,74%) e dall’edilizia (-1,7%).
Per contro sono, invece, cresciute dello 0,6% e dell’1,6% le aziende impegnate ad erogare servizi alle imprese e a famiglie e persone. Complessivamente, a fine anno si contavano 92.020 imprese attive (104.634 quelle registrate), -741 rispetto alla coda del 2014. Saldo tra la decrescita delle società di persone (-404) e delle imprese individuali (-576) e l’aumento delle società di capitale (+237).
Sul fronte occupazionale, il 2016 dovrebbe confermare le positive dinamiche iniziate l’anno scorso e legate in gran parte agli sgravi garantiti dal Jobs act a chi assume.
In Fvg, per il 1° trimestre, Excelsior prevede un incremento tendenziale dei contratti attivati: 5.990 in più, pari al 2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, di cui 3.470 saranno assunzioni effettuate dalle imprese, 1.820 i contratti atipici.
Si concentreranno per il 70% nel settore dei servizi, per il 53% in aziende con 50 dipendenti o più e interesseranno per il 29% giovani under 30 e per il 63% candidati con esperienza nel settore.
Per l’indagine congiunturale, l’Ufficio studi Unioncamere ha intervistato un campione di 1.500 imprese derivando una dettagliata istantanea per ogni settore.
A partire dal manifatturiero che archivia il IV trimestre con un aumento del +3,8% del fatturato, positivo ormai da ben 8 trimestri, con un +4,4% della produzione, un +4,2% degli ordini interni e +3,3% di quelli esteri%. Segno più anche per i settori vitivinicolo e della logistica. Il primo registra un aumento della produzione del 5,8% e del fatturato di 4,4%, il secondo incassa un segno più anche sulle dinamiche dell’occupazione, cresciuta del +4,3%.
L’ultimo trimestre 2015 si rivela il migliore per il commercio, che vede aumentare le vendite del 2,2%, così come positivo è il risultato dell’edilizia che chiude a sua volta con segno più, timido, parliamo di un aumento delle commesse del 0,9%, ma non meno importante.
Resta negativa l’occupazione, che in edilizia decresce del 2,4%. L’indagine rivela infine la propensione di un numero sempre maggiore di aziende per il welfare.
Il 10% delle imprese intervistate ha detto di avere già adottato accordi di integrativi aziendali finalizzati alla conciliazione dei tempi lavoro- famiglia, il 33% ha concesso orari flessibili.
Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/ – Fenews