Imprese e consumatori italiani provano a lasciarsi alle spalle le incertezze legate alla Brexit e al rallentamento dell’economia, mostrando un inatteso recupero della fiducia nel mese di luglio. Gli indici calcolati dall’Istat si riferiscono a indagini svolte nei primi dodici giorni del mese, che scontano quindi l’esito del referendum britannico di fine giugno, ma non ancora la nuova ondata di terrore che si è scatenata dopo Nizza con la strage del 14 luglio.
L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori vede il primo aumento dopo tre cali consecutivi e passa a 111,3 punti dai 110,2 di giugno. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese cresce intanto a 103,3 da 101,2, con tutti i settori in miglioramento a partire dalle costruzioni. Secondo le indicazioni della mattinata, rilasciate da Intesa Sanpaolo, ci si poteva aspettare ancora un calo a luglio, il quarto consecutivo, che avrebbe portato ai minimi da circa un anno.
I consumatori. I numeri effettivi sono stati invece più rosei. Se si guarda al lato delle famiglie, si nota una discrepanza tra le aspettative per quanto riguarda l’andamento personale e quello del Paese. Dice l’Istat: “Le stime riferite alle componenti personale, corrente e futura del clima di fiducia dei consumatori aumentano (rispettivamente, a 105,0 da 103,0, a 109,1 da 108,2 e a 114,9 da 112,9), mentre la componente economica registra una flessione (a 130,1 da 131,7)”. Quest’ultima riassume infatti i giudizi e le attese sulla situazione economica dell’Italia e le attese sulla disoccupazione.